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Compagnia Teatrale

"Il Piccolo Teatro Comico"
presenta
Don Camillo e Peppone
Teatro San Paolo Via Berton 1 (angolo corso Francia 100)
CASCINE VICA - RIVOLI
Sabato 22 novembre 2008 ore 21.15

commedia di Giovannino Guareschi

con

Franco Abba - Mauro Stante - Patrizia Pozzi - Roberto Bertulli

regia di Franco Abba e Mauro Stante

Messa in scena teatrale del celebre romanzo-capolavoro di Guareschi.
Franco Abba e Mauro Stante, l “Abbastante il duo” da anni sulla scena torinese, interpretano in una loro personale lettura poetica, gli inossidabili personaggi di Don Camillo e di Peppone, due lati della stessa medaglia: due italiani dal cuore d’oro che dietro l’apparente ostilità non possono fare a meno l’uno dell’altro.

Il mondo letterario di Giovanni Guareschi è situato a Brescello, nella Reggio Emilia degli anni '50, poco dopo il termine del secondo conflitto mondiale. Don Camillo e Peppone simboleggiano lo scontro tra due culture opposte che, proprio negli anni '50, si scontrarono accanitamente proponendo due diversi modelli di vita. Da una parte il tradizionale contesto sociale dell'Italia cattolica e democristiana, rappresentata dal parroco Don Camillo, dall'altra il rivoluzionario modello comunista, rappresentato dal sindaco Peppone. Ma il confronto politico, che nella vita reale fu aspro e si protrasse per decenni, nei romanzi di Guareschi diventa anche un modo per riflettere, in maniera bonaria, divertita e sarcastica, sui modelli antropologici dell'italiano medio. In fondo Don Camillo e Peppone sono due lati della medesima medaglia: due italiani dal cuore d'oro che dietro l'apparente ostilità non possono fare a meno l'uno dell'altro. Conterranei, si capiscono e si stimano: così, spesso divisi sulle faccende locali, si ritrovano poi uniti contro le avversità esterne. Rappresentano i due un modello ante litteram del compromesso storico.

Dai celebri romanzi di Guareschi furono tratti altrettanti film, frutto di una coproduzione italo francese che vedeva in Rizzoli il produttore di parte nostrana. Il produttore esecutivo Peppino Amato ebbe l'intuizione geniale di affidare una materia così italiana, ma al contempo universale, ad un regista e ad un attore francese. Infatti, accanto a Gino Cervi nel ruolo di Peppone troviamo il comico francese Fernandel nei panni di Don Camillo. Mai tali scelte furono più azzeccate poiché i due attori trasfigurarono i loro personaggi facendoli talmente propri da oscurare gli archetipi letterari. Alla regia dei primi due episodi fu chiamato Julien Duvivier.
Il primo titolo Don Camillo è datato 1952 ed è tratto dal romanzo "Mondo piccolo: Don Camillo" (1948). Il film racconta gli innumerevoli scontri quotidiani dei due protagonisti che culmineranno in una partita di calcio interrotta per una scazzottata, in seguito alla quale il prete viene mandato per punizione in montagna. Campione d'incasso della stagione il film fu il primo di una vera e propria serie che continuò fino al 1965 con altri cinque film, di cui quattro interpretati dalla stessa coppia: Il ritorno di Don Camillo (1953), ancora diretto da Julien Duvivier, vede il nostro parroco tornare a Brescello e coalizzare con il sindaco in seguito ad un’alluvione che sconvolge la Bassa, Don Camillo e l'onorevole Peppone (1955) racconta una campagna elettorale movimentata, Don Camillo Monsignore... ma non troppo (1961) vede proseguire i battibecchi. Entrambi gli episodi sono diretti da Carmine Gallone. Il compagno Don Camillo (1965), infine, di Luigi Comencini, segna l’ultimo capitolo della serie interpretato dalla coppia Fernandel-Cervi e vede i due in trasferta in Unione Sovietica. Fece poi seguito un sesto film Don Camillo e i giovani d'oggi del 1972, diretto da Mario Camerini e interpretato da Lionel Stander nel ruolo di Peppone e da Gastone Moschin in quelli di Don Camillo.

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