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il cast

Regia di: Ruggero Fracchia

Scritto da: August Strindberg


Personaggi e interpreti:
Elise - Cristina Tira

Axel - Gianluca Cassibba

Frederick - Luca Fiore

Gerda - Denise Consiglio

Margaret - Nicoletta Capellino

 

Scenografia

Ruggero Fracchia

 

Trama

Il fatto che i pellicani adulti curvino il becco verso il petto per dare da mangiare ai loro piccoli i pesci che trasportano nella sacca, ha indotto all’errata credenza che i genitori si lacerino il torace per nutrire i pulcini col proprio sangue, fino a divenire “emblema di carità” (O. Wirth).
Il pellicano è divenuto pertanto il simbolo dell’abnegazione con cui si amano i figli. Negli ultimi tre secoli del medioevo, sovente lo spirituale uccello è stato al centro dell'attenzione artistica.
Rappresentato in scultura o in pittura col nido dei suoi piccoli sulla sommità della croce e nell'atto di straziarsi il petto con i colpi del suo becco. Il sangue scaturente dal petto del Pellicano è, per l’Ars Symbolica, la forza spirituale che alimenta il lavoro dell’alchimista che, con grande amore e sacrificio, conduce la ricerca della perfezione. Questo emblema è presente nell’iconografia alchemica: da un lato raffigura un genere di storta, ossia un recipiente nel quale veniva riposta la materia liquida per la distillazione, il cui “beccuccio” è piegato in direzione della cupola convessa; dall’altro costituisce un’immagine della “pietra filosofale” dispersa nel piombo allo stato fluido, nel quale si fonde al fine di determinare la trasmutazione del “vile metallo in oro”. Questo volatile è quindi la metafora dell’aspirazione non egoistica all’ascesa verso la purificazione, della generosità assoluta, "in mancanza della quale, nell'iniziazione, tutto resterebbe irrimediabilmente vano" (O. Wirth)


Scelta Registica
La storia di una madre che affama i propri figli concentrandosi solo su stessa è una storia molto umana e si può contrapporre ad una visione stereotipata di figura-madre quale automatica dispensatrice di affetto.
Non tutte le donne sono madri ma alcune madri sono solo … isole sole. Coscienze Proiettate su Io esclusivi.
L’affetto quasi sempre può darlo solo chi lo ha conosciuto; lo ha ricevuto e lo ricorda
ma, se assommiamo un’infanzia arida ad aspetti tanatofobici o ad una più generale non-accettazione del tempo che scorre, possiamo comprendere gli egoismi di un corpo stanco.
L’automatismo della menzogna che salva il proprio mondo immaginario è prassi comune a tutti ma è argomentazione raramente trattata ed affrontata. Viviamo tutti la quotidianità dipingendoci di una purezza interiore da contrapporre agli altri che sono sempre visti come imperfetti.
E’ questa l’affascinante tematica sviluppata dal testo che rimane attuale anche se scritto nel 1907.
Ho voluto così amplificare la componente letteraria dell’opera, sottolineando la parola con una recitazione contenuta. L’obiettivo era di non sporcarne la musicalità.